Tutti noi siamo cresciuti con un portafoglio frasi ricorrenti pronunciate, sussurrate e spesso urlate dalle nostre madri, li possiamo chiamare consigli, lezioni di vita, minacce… Chi ha vissuto infanzia ed adolescenza nel secolo scorso (oddio che dolore questa frase) sa di cosa parlo.
Qui sotto un breve decalogo delle 10 frasi che più hanno costruito la mia infanzia, tutte frasi che ero sicura non avrei mai detto ai miei figli. E invece…
L’ERBA VOGLIO NON CRESCE NEMMENO NEL GIARDINO DEL RE
Questo è probabilmente un consiglio ereditario nella mia famiglia, me lo diceva anche mia nonna, quindi è chiaro che mia madre stava ripercorrendo le sue orme, come io ripercorro le sue. Potrei arrivare a pensare che sia tipico del sud viste le origini di nonna, mi dovrei documentare.
Situazione d’uso: Ogni volta che veniva pronunciata la parola VOGLIO. Lineare lei, coerente.
Motivazione d’uso: Non si può certo pensare di volere qualcosa e di ottenerla. Per carità.
Conseguenze su me e mia sorella: Oltre ai vari anni in cui abbiamo cercato invano l’immagine dell’erba voglio su Conoscere e tutte le altre enciclopedie che abbiamo avuto sotto mano, continuiamo a dire vorrei anche quando parliamo con noi stesse, e siamo fermamente convinte di non poter mai ottenere nella vita quello che davvero vogliamo. Iniziamo bene 😅
NON TI SPORGERE
Questo non l’ho mai capito, finché non sono diventata madre.
Situazione d’uso: In qualsiasi casa in cui si entrava, fosse un decimo piano o un primo.
Motivazione d’uso: “La testa pesa più del corpo”, “Se stai dietro il vetro vedi le stesse cose”, “Un bambino è caduto dalla finestra e si è spiaccicato. È morto di curiosità”
Conseguenze su me e mia sorella: Non la tralasciamo mai tra le raccomandazioni che ci facciamo a vicenda
SE NON LO MANGI A CENA, LO MANGI A COLAZIONE
Sarò onesta, a me non l’ha mai detto perché io mangiavo anche il piatto, ma era la frase che mia sorella si sentiva ripetere ogni volta che per cena c’erano cose verdi, quindi non posso sviluppare il tema meglio di cosi.
LEVATI I CAPELLI DA DAVANTI AGLI OCCHI
Ho 44 anni e ancora oggi, se può, mi scopre la fronte ed io la lascio fare.
Situazione d’uso: Sempre. Estate e inverno, capelli asciutti, bagnati, legati. Sempre
Motivazione d’uso: “Sei cosi bella, non ti coprire il viso”, “Sembri una zingarella cosi disordinata” (oggi non politicamente corretto, ma stiamo comunque parlando degli anni 80)
Conseguenze su me e mia sorella: In borsa abbiamo dalle 10 alle 15 pinze e mollette varie, non si sa mai la incontriamo, siamo pronte.
SE INGHIOTTISCI LA GOMMA DA MASTICARE, TI SI APPICCICA LO STOMACO.
Per anni ho vissuto nel terrore di finire in ospedale, aperta come una cozza, con un dottore che tentava di scollare le pareti del mio stomaco, nemmeno le gomme fossero state 10 kg di super attack alla fragola.
Situazione d’uso: Sempre, ogni volta che mi vedeva masticare una gomma. Variazione d’uso: Per mia sorella che non masticava gomme la frase veniva usata per la pasta lievita della pizza mangiata cruda. Lei era davvero temeraria, mi sono chiesta per anni come sia sopravvissuta.
TU PORTATELO, NON SI SA MAI
Mia madre è la regina del non si sa mai, elevato alla potenza. Per farla breve vi dico solo che se va in spiaggia e non è sicura di trovare una doccia, si porta 3 bottiglie di acqua dolce per sciacquarsi dopo il bagno. Ho detto tutto.
Situazione d’uso: Ogni volta che si usciva di casa, soprattutto nella mezza stagione.
Motivazione d’uso: Non sai mai quello che può succedere, magari invece di andare a comprare il pane finisci nel Sahara e se non hai in borsa acqua, salviettine umidificate, disinfettante, cerotti, una mela, la tachipirina, un cambio d’abito, una spazzola per capelli, le pantofole, una tenda da campeggio… Che fai??
Conseguenze su me e mia sorella: In totale opposizione a lei, la dimensione media delle nostre borse non arrivava a 15x20 cm, roba che a volte bisognava decidere tra portafoglio o telefono. Ammetto che da quando sono madre sono leggermente migliorata ma non raggiungerò mai il suo livello
DI CHI È QUESTA C*CCA.
In assoluto la più fastidiosa di tutte.
Situazione d’uso: Ogni volta che a casa trovava qualcosa lasciato per terra vedi abbigliamento, libri, quaderni, accessori, qualsiasi cosa.
Motivazione d’uso: “I cani lasciano la c*cca per terra e se ne vanno, tu non sei un cane”.
Conseguenze su me e mia sorella: Nelle nostre case trovi per terra qualsiasi cosa, inclusi quadri, vasi, animali di legno, scatole, souvenir, ma non troverai mai una borsa o paio di mutande, per dire.
Durante la mia infanzia ho odiato poche frasi più di questa, mi ero ripromessa di non dirla mai ai mei figli. Eppure…
TI LAVO LA BOCCA COL SAPONE
Si, il lavaggio della bocca con la saponetta mi è toccato più di una volta
Situazione d’uso: Ogni volta che si pronunciava una parolaccia. OGNI VOLTA
Motivazione d’uso: “Le signorine per bene non dicono parolacce”, “L’educazione prima di tutto”, “Bocca sporca anima sporca”
Conseguenze per me e mia sorella: Diciamo le parolacce, entrambe, con gusto, ma ci cazziamo a vicenda quando accade e mia madre non è presente.
PULITE E METTETE IN ORDINE CHE VIENE LA RAGAZZA
Si, a casa mia si doveva tenere pulito per quando veniva la ragazza a pulire. Il che è decisamente un controsenso, ma vaglielo a dire tu a mia madre. Non sia mai che si trovasse piatti sporchi da lavare, giocattoli o vestiti sparsi in camera, il letto sfatto, il bagno non pulito… unica eccezione, la polvere e le finestre, per quelle ci graziava
Situazione d’uso: ogni volta che veniva la ragazza, e quando non veniva perché non sarebbe venuta e dovevamo tenere pulito
Motivazione d’uso: “Non sia mai che vada a dire in giro che questa casa è sporca!”, “Sul pavimento di casa mia ci si può mangiare!” (che poi perché, se abbiamo sia tavolo che sedie… boh…)
Conseguenze per me e mia sorella: Oltre a lasciare pulito per la ragazza, spesso le facciamo anche il caffè, le diamo la password del wifi, che si metta comoda e non dica in giro che non siamo gente per bene.
TU SEMPRE IN ORDINE DA CAPO A PIEDI, NON SIA MAI FINISCI IN OSPEDALE
Non so se il terrore più grande era finire in ospedale o che qualcuno vedesse che la mia canottiera era ingrigita.
Situazione d’uso: Sempre. Sempre. Sempre.
Motivazione d’uso: Probabilmente il fatto che mio padre fosse medico al pronto soccorso cittadino ha avuto un peso in questo diktat, non sia mai arrivava la figlia del dottore con un calzino bucato…
Conseguenze su me e mia sorella: Io personalmente ho fatto tutti gli esami dell’università indossando lo stesso paio di mutande, perché erano fortunate e solo grazie a loro io riuscivo a passarli. Ho fatto più di 50 esami, immaginate l’ansia, in motorino, di cadere, finire in ospedale e che qualcuno potesse vedere che erano sfilacciate… vaglielo a spiegare a mia madre, se fossi sopravvissuta probabilmente mi avrebbe ammazzata lei!
Potrei continuare con almeno altre 10 frasi fatidiche che hanno cementato la mia infanzia e costruito la mia personalità. Ma le lasciamo per la prossima puntata. Sono certa che dopo questa mail avrete di me un giudizio meno severo, una fa quello che può…
Vi prego ditemi se anche le vostre mamme vi hanno cresciuto a suon di queste stesse frasi, ditemi quali sono quelle che ancora vi ronzano nella testa nonostante abbiate già i capelli bianchi, e soprattutto ditemi se anche voi, come me, vi scoprite a ripeterle ai vostri figli, per poi subito dopo odiarvi e allo stesso tempo sorridere, pensando a lei.
A presto, e mi raccomando, sempre in ordine e non vi sporgete!
Love,
Valeria
Bellissimo tuffo nel passato
La tua ironia mi spacca 😂 Ma… la canottiera dove l’hai lasciata?!