Questa è una Newsletter per mamme che cercano di sopravvivere ai sensi di colpa, o di sopravvivere e basta, se ti va di ricevere una mail ogni tanto e di far parte di questa nostra piccola community, iscriviti qui, mi farai felice.
Sono giorni che ho voglia di scrivere, ma non ho trovato il tempo di farlo, o forse mi è mancata la forza. La verità è che sono stanca. Molto stanca.
Inizia Settembre ed io sono pronta con la mia agenda nuova, con i buoni propositi e con una voglia di autunno quasi violenta, eppure mi sembra di essere una ruota a terra.
SESSANTATRÉ giorni dalla fine della scuola, me ne mancano ancora VENTIQUATTRO ed io sono sfinita.
Sessantatré giorni di tuffi e di baruffe, di sabbia, di baci, di mamma mi annoio, di paste al pomodoro, di semi di cocomero nella borsa del mare, di zanzare, di meduse, di capricci, di caccia ai granchi, di altalene, di amici del mare, di caldo asfissiante, di docce, di lego, di cugini, di pizza, di onde, di gelati e di lacrime.
Sono felice di aver vissuto ognuno di questi sessantatré giorni, ma non ce n'è stato uno in cui non sono andata a letto distrutta e mi sono svegliata ancora stanca.
Ed ho ancora ventiquattro giorni da inventare, cercando di restare fedele a me stessa limitando al minimo minimissimo la tv e cercando di non esplodere come il Vesuvio in quella famosa notte del 79 d.C. appena arriverà il prossimo capriccio, ed è questione di minuti, ve lo assicuro.
Alla fine di Luglio sono partita da Malta con i bambini, per passare una settimana nella mia amata Maiorca con la mia preziosa amica Marta e le sue bimbe, quella settimana l’anno che ci concediamo per stare insieme e per far si che i bambini possano costruire un loro legame, pur vivendo molto lontani. Una settimana che sulla carta era un sogno, solo noi due con i marmocchi, un giardino enorme, una piscina, l’ombra di alberi altissimi, un portico che è stato testimone di centinaia di conversazioni a cuore aperto… e si, sono stati giorni belli, giorni di colazioni tutti insieme, di risate, di tuffi, di litri di crema solare, di foto bellissime, di baci e di abbracci, ma noi mamme, con 4 bambini tra i 2 e i 6 anni, non siamo riuscite a portare a termine nemmeno una frase senza essere interrotte almeno 2 volte. È la vita, è il momento, è la loro età, si, ma è anche una sorta di tortura, ammettiamolo.
Dopo Palma ho passato 3 settimane in Italia, in una casa al mare con la mia famiglia e altri animali. Faceva caldo, c’era la sabbia, c’erano gli scogli, l’acqua salata che mamma mi pizzica, le alghe, i cugini, gli zii, i compleanni, i nuovi nati, il vino, le risate, le cene che riuniscono, i cornetti con la crema ogni mattina, la caffettiera sempre sul fuoco, il cancello sempre aperto.
C’erano gli amici del ‘98 e il cuore che scoppia di felicità nel rivedersi dopo più di 20 anni, e riconoscersi nonostante indossiamo i panni di genitori, nonostante le prime rughe, i chili in più e gli occhiali che ormai servono anche per leggere il menu del ristorante.









Una bella estate, adesso che ci ripenso, ma per favore, non chiamiamola vacanza.
All’alba del 2 Settembre, sveglia da quando era ancora notte, desidero 24 ore tutte per me. Una stanza d’albergo, vuota. Solo un letto enorme e comodo con lenzuola fresche e profumate, dove potermi sdraiare e addormentarmi senza ritrovarmi nel cuore della notte con un piedino conficcato nel fianco, desidero silenzio, tempo per leggere un libro senza sentirmi in colpa, guardare il mare senza dover controllare che nessuno sia in pericolo di vita, desidero un massaggio rilassante, quella musica da SPA, le candele profumate, l’olio sulla pelle, l’accappatoio di spugna soffice che ti fa sentire bella anche quando non lo sei.
Penserete che sono una madre tremenda e che i miei figli siano dei diavoli in miniatura, e non è che siete tanto lontani dalla realtà 😅, ma per fortuna il mondo è pieno di mamme amorevoli, pazienti ed infinitamente migliori di me.
Tutti i bambini “sono bambini”, ma tutte le mamme non sono solo mamme, e ricaricarsi è necessario per poter affrontare al meglio questo compito così maledettamente difficile e meraviglioso allo stesso tempo.
Ho preso diversi aerei in queste settimane, e una frase mi ronza nella testa: “In caso di emergenza, indossate la mascherina PRIMA di metterla ai bambini”. Se la mamma non respira, non respira nessuno.
Buon inizio di Settembre, il mese in cui le mamme tornano a respirare, forse.
Love you,
Valeria